I Crediti Formativi Universitari (indicati con la sigla CFU), introdotti con la riforma dell’università (D.M. 509/99), costituiscono l’unità di misura adottata per quantificare, in ore, il lavoro di apprendimento e, quindi, l’impegno medio che ogni studente dovrà affrontare per sostenere l’esame di un determinato insegnamento o per svolgere qualsiasi altra attività indicata nel piano di studio.
La vigente normativa stabilisce che ogni credito corrisponde a 25 ore di lavoro, che comprendono: fruizione delle lezioni, studio individuale, frequenza di tirocinio o stage ed ogni altra attività indicata nel piano di studio.
Risulta, pertanto, evidente come dal numero di CFU attribuiti a ciascuna materia o attività, si possa evincere, proporzionalmente, la complessità della materia o dell’attività stessa.
La quantità media di lavoro svolto da uno studente in un A.A (Anno Accademico) è fissata “convenzionalmente” in 60 crediti (CFU).
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Ai fini del completamento del corso di studi, è necessario aver acquisito 180 crediti.
In che consiste il riconoscimento dei crediti?
Il vantaggio più significativo del sistema dei crediti consiste nel fatto che si possono riconoscere:
– crediti che riguardano studi già effettuati in altre Università;
– crediti che riguardano attività (anche pregresse) svolte, ad esempio, in ambito professionale.